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Le donne del buon mattino (Pasquetta)

Maresso, Pasquetta, il 28 marzo 2005

 

 

Cari amici…
Oggi tutti voi siete donne. Si… Anche se siete maschi. È vero. Non ci credete? Allora ascoltate… 

Le donne del vangelo di oggi, il primo giorno dopo il sabato si recarono alla tomba. Sono rimaste fedeli anche dopo la morte. Anche quando Maestro è un cadavere e colui che apriva gli occhi dei ciechi è stato rinchiuso in una tomba. Nonostante tutto e malgrado tutti, l’amore verso Gesù porta le donne alla più misteriosa tomba del mondo.

Cari amici. …
Tutti voi siete le donne del buon mattino. Il mondo dice: “Gesù è morto!” Gli altri dicono: “La religione non vale più niente!” La moda lascia a parte la bellezza del vangelo. I vostri amici cercano la carriera lontana da Golgota. Invece voi, nonostante gli stessi peccati, malgrado i diversi fiaschi, sebbene sembri che la fede non sia più forte come tempo fa, benché Dio non parli come ai profeti, nonostante tutto e tutti, venite da Gesù anche quando Egli sembra essere morto. Venite qua, anche quando non trovate qui niente. Venite in chiesa, anche quando siete sicure di non incontrare Dio onnipotente. Siete fedeli fino alla tomba, perché il vostro cuore batte più forte dell’incredulità. 

Le donne del vangelo hanno visto i due uomini. Le loro vesti erano sfolgoranti. Anche se le donne erano impaurite ed incerte, hanno capito bene: “Il Signore non è qui!”
Non è vero che voi siete le donne del buon mattino? Non è vero che anche voi avete sentito questa voce che parla del Risorto? Quanti uomini vi hanno raccontato questa storia? Quanti preti, suore, parenti, amici, catechisti? Non è vero che avete già sentito bene che Gesù vive? Che non è morto? Avete già sentito… Lo sapete meglio di me.

Le donne del vangelo sono tornate dal sepolcro per annunziare la buona novella agli Undici e a tutti gli altri.
Donne del buon mattino di Maresso…
Scommetto che anche voi nella vostra vita siete tornate dalle ceneri della fede per dire almeno ad una persona nel mondo che Gesù vive, che non è vero che Dio sia morto. Scommetto che anche voi avete già annunciato agli altri che soltanto Cristo è la scommessa più sicura nel mondo. Non è vero? 

Ma quelle parole parvero loro come vaneggiamento e non credettero ad esse. Povere donne del vangelo di cui non si fidano gli uomini. Penso che gli apostoli assieme con san Pietro sentano vergogna fino ad oggi quando ricordano questo momento in cui non hanno creduto alle donne.
Donne del buon mattino di Maresso… Non vi scoraggiate! Non perdete la fede! Non vi preoccupate dell’indifferenza del mondo, anzi, non perdete vi d’animo per i vescovi, per i preti, per le suore, per i catechisti, per i parenti, che attaccati alle loro debolezze passano i tempi difficili del loro cristianesimo. Non vi scoraggiate! La verità della fede non dipende dagli uomini come il sole sorgerà anche se tutta l’umanità andrà in pezzi. 

Le donne del vangelo non hanno visto Cristo risorto. Nello stesso giorno Lo vedrà Maria di Magdala. Alcune Lo vedranno la sera pasquale. Le altre incontreranno il Risorto nel corso di quaranta giorni fino all’Ascensione.
Donne del buon mattino di Maresso…
Voi, avete visto Gesù? Si… Si può! Non è una favola! Avete visto Gesù vivo e risorto?…
Lo vedrete, vi assicuro nel nome del vangelo. Lo vedrete. Prima o poi. Durante la vita o dopo la morte. Nell’eucarestia o nel corpo celeste, nel tuo prossimo o nei santi, nella parola della Bibbia o nella parola del giudizio universale. Nella sofferenza o nella gloria, ma Lo vedrete. Nel nome del vangelo, vi assicuro… perché Egli, il Signore della vita e morte non può nascondersi per sempre davanti a quelli che sono fedeli fino alla tomba. 

Cari amici…
Tutti voi siete le donne del buon mattino. Si… Anche se siete maschi.
Lidia. Rossano. Ilaria. Simone. Giada. Luca. Paola. Alessio. Vittoria. Roberto. Antonia. Ambrogio. Franca. Marco. Melissa. Alessandro. Sara. Pietro. Andrea, Francesco, Katjusza, Davide, Tomasso…
Tutti voi, i cui nomi conosce soltanto Dio, tutti voi siete le donne del buon mattino.
È vero!
Non ci credete?

Opublikowano w Prediche